Erika Di Nardo, artefice insieme al fidanzatino di allora del noto delitto di Novi Ligure, oggi si è rifatta una vita e si è sposata. Don Mazzi:”ora può continuare a vivere”.
La giustizia italiana, come viene spesso ribadito, è indirizzata alla rieducazione e al reinserimento dei trasgressori all’interno della società civile. Per questo motivo, il concetto di “fine pena mai” è da sempre oggetto di discussioni giuridiche e filosofiche, che non riescono a trovare, ancora, una quadra. Ciò si traduce nella fattualità di situazioni che, a molti, potrebbero far storcere il naso ma che sono, alla tirata dei conti, rappresentative di come il sistema funziona.
Una di queste situazioni al limite riguarda Erika Di Nardo, un nome che magari a molti non dirà molto ma che, se associata al noto caso di cronaca nera conosciuto come “delitto di Novi Ligure”, rievoca nella mente di molti, ricordi di un crimine spaventoso che monopolizzò l’informazione italiana nei primi del 2000. Oggi però, dopo più di 20 anni dal fatto, Erika Di Nardo si è rifatta una vita.
La parole di Don Mazzi
Il delitto di Novi Ligure ha rappresentato uno dei casi più atroci che abbiano raggiunto le cronache nazionali. Il fatto avvenne nel febbraio del 2001, quando la giovane Erika Di Nardo all’ora 16enne, insieme al fidanzato di quel periodo, Mauro Favara conosciuto anche come Omar, uccisero con oltre cento coltellate la madre Susanna Cassini e il fratellino 11enne Gianluca.
Secondo quanto scoperto negli interrogatori, anche il padre era un loro obiettivo, ma i due fidanzati andarono via prima di riuscire a ucciderlo. Erika Di Nardo venne riconosciuta come colpevole e condannata a 16 anni di reclusione in primo grado, pena che venne confermata anche nei successi due gradi di giudizio. Di Nardo, una volta in carcere, ha iniziato un percorso per costruire una nuova vita.
Ha studiato, laureandosi in Filosofia con una tesi su Socrate e, grazie alla buona condotta, venne scarcerata nel dicembre 2011, dopo aver scontato dunque circa 10 anni di carcere, sorte molto simile a quella toccata a Omar che è stato scarcerato nel 2010. Erika oggi è sposata con un ragazzo del bresciano: la notizia del matrimonio è stata confermata da Don Antonio Mazzi, fondatore della Fondazione Exodus, comunità in cui la giovane è stata ospite.
Don Mazzi, in un editoriale su Famiglia Cristiana, ha chiesto di far calare il silenzio sulla vicenda, dopo anni di attacchi che avrebbero minato la serenità di una persona che cercava di dimenticare l’infinito dolore, a causa di un “inspiegabile massacro”. Ha concluso con una critica, parlando di come, a suo modo di vedere, vi fosse “il bisogno di trasformare i dolori più tremendi in un romanzo giallo”, preferendo questa pratica alle “convivenze serene”.