Se passa abbastanza la multa cade in prescrizione? Vediamo bene come funziona

Una recente ordinanza della Cassazione potrebbe rappresentare una speranza per molti automobilisti alle prese con sanzioni ormai dimenticate.

L’ordinanza n. 18152/2024 ha stabilito che è sempre possibile opporsi a un pignoramento o a una intimazione di pagamento contestando l’avvenuta prescrizione della multa, aprendo così nuove prospettive per la gestione delle sanzioni stradali.

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Alcune multe possono cadere in prescrizione – Giustiziabrescia.it

Questa ordinanza apre nuove vie legali per contestare le sanzioni stradali prescritte: è sempre consigliabile agire con prontezza e informarsi adeguatamente sui propri diritti e doveri su queste tematiche complesse ma fondamentali nella vita quotidiana degli automobilisti italiani.

La tempistica per la notifica delle multe

Secondo il codice della strada vigente, le forze dell’ordine hanno l’obbligo di notificare la multa al trasgressore entro 90 giorni dall’accertamento dell’infrazione. In caso contrario, il destinatario ha il diritto di opporsi alla sanzione presentando ricorso entro termini ben definiti: 30 giorni se si sceglie di rivolgersi al giudice di pace o 60 giorni nel caso in cui si preferisca fare appello al Prefetto. Questa procedura è fondamentale per evitare ingiustizie e assicurarsi che ogni cittadino abbia la possibilità di difendersi adeguatamente.

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Bisogna rivolgersi al giudice di pace per una multa – Giustiziabrescia.it

Un aspetto meno noto ma altrettanto importante riguarda i tempi di prescrizione delle multe stesse. Se dalla notifica del verbale passano cinque anni senza che sia stata inviata alcuna cartella esattoriale da parte dell’autorità competente, la multa si considera prescritta. Ciò significa che, teoricamente, non sarebbe più necessario pagarla. Tuttavia, fino alla recente pronuncia della Cassazione, rimaneva un margine di incertezza su come e quando fosse possibile far valere questo diritto.

L’intervento della Cassazione ha chiarito definitivamente che non esiste un limite temporale entro il quale debba essere contestata la prescrizione di una multa già notificata correttamente ma non pagata nei tempi dovuti. Questo significa che gli automobilisti possono opporsi alla richiesta di pagamento anche in fase molto avanzate del processo coercitivo messo in atto dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione (ex Equitalia), come nel caso del preavviso di fermo amministrativo o addirittura del pignoramento.

Questa novità offre agli automobilisti uno strumento legale potente per difendersi da richieste ritenute ingiuste o errate. Non è più necessario dimostrare solo l’illegittimità della sanzione originaria, ma basta evidenziare l’avvenuta prescrizione secondo i termini previsti dalla legge.