Una controversia molto frequente e delicata. Pagare spese di condominio: prendendo spunto da una notizia di agenzia
In un contesto in cui le dinamiche condominiali possono diventare complesse, emerge una questione rilevante: è possibile trattenere le spese condominiali qualora il condominio non risarcisca danni subiti dall’appartamento o non rimborsi lavori urgenti eseguiti dal singolo condomino? Questa domanda solleva numerosi interrogativi legali e pratici che meritano un’analisi approfondita.
Cos’è la compensazione?
La compensazione rappresenta un meccanismo attraverso il quale due soggetti, che sono reciprocamente creditore e debitore, possono estinguere i loro debiti fino alla concorrenza dell’importo minore. Questo principio sembra semplice in teoria ma si complica quando applicato a situazioni concrete come quelle legate alle spese condominiali. Perché la compensazione sia possibile, è necessario che sia l’ammontare del credito che quello del debito siano certi e scaduti.
Si può compensare un credito verso il condominio con le quote? Quando si parla di crediti e debiti nel contesto condominiale, ci troviamo di fronte a due realtà ben distinte: da una parte le quote ordinarie dovute al condominio per la gestione delle parti comuni; dall’altra eventuali crediti derivanti da danneggiamenti o lavorazioni urgentemente necessarie effettuate dal singolo proprietario. La possibilità di procedere alla compensazione tra questi due tipologie di crediti/debiti dipende dalla certezza dell’esistenza e dell’ammontare dei crediti vantati dal singolo contro il collettivo.
Facciamo un esempio pratico. Immaginiamo un caso in cui un appartamento subisca danneggiamenti a causa di infiltrazioni provenienti dalle parti comuni. Se l’amministratore riconosce la responsabilità del condominio ma l’assemblea ritarda o nega il risarcimento, il proprietario danneggiato potrebbe considerare l’idea di sospendere il pagamento delle quote condominiali. Tuttavia, questa decisione non è priva di rischi legalmente parlando.
La giurisprudenza ha mostrato posizioni diverse riguardo alla possibilità per i condòmini di trattenere le spese in attesa del risarcimento. Ad esempio, una sentenza del Tribunale di Genova ha riconosciuto questa facoltà al condòmino lesionato nei suoi diritti. Nonostante ciò, affinché tale pratica sia considerata legittima è necessaria una dimostrazione chiara dei danneggiamenti subiti e della responsabilità del condominio nelle sedie giudiziarie competenti.
Come comportarsi se il condominio non paga il risarcimento? Di fronte alla mancata liquidità dei danneggiamenti o al mancato rimborso per lavorazioni urgentemente necessarie effettuate sulle parti comuni, i passaggi consigliati includono innanzitutto l’invio formale della richiesta tramite raccomandata A/R o PEC all’amministratore del condominio. In assenza di risposte soddisfacenti, si apre la strada legale attraverso due possibili percorsi: avviare direttamente una causa contro il condominio oppure sospendere temporaneamente i pagamenti delle quote condominiali preparandosi ad eventualmente difendersela propria posizione davanti al giudice.
In conclusione , affrontare queste situazioni richiede cautela e consapevolezza dei propri diritti e doveri dell’ambito legislativo vigente relativo alle dinamiche condominiali.