Milioni di televisioni in Italia andranno cambiate, solo queste si salvano

Televisioni al macero perché ormai obsolete. La nuova tecnologia impone cambiamenti repentini e tutto si deve adeguare.

L’avvento della nuova tecnologia digitale terrestre, denominata MUX in DVB-T2, sta suscitando non poche preoccupazioni tra i possessori di televisori in Italia. La domanda che molti si pongono è se sarà necessario sostituire nuovamente i propri apparecchi televisivi per adeguarsi a questo aggiornamento tecnologico. La risposta, purtroppo per alcuni, è affermativa, ma non per tutti. Vediamo quindi di capire meglio di cosa si tratta e come verificare la compatibilità dei nostri televisori con il nuovo standard.

le televisioni andranno di nuovo cambiate
Addio televisione/Giustiziabrescia.it

 

Cos’è il DVB-T2 e perché è importante? Il DVB-T2 (Digital Video Broadcasting – Second Generation Terrestrial) rappresenta l’evoluzione del sistema di trasmissione digitale terrestre. Non si tratta dell’ultimo modello di un robot futuristico come potrebbe suggerire il nome, ma dell’ultima versione dello standard tecnologico che permette una maggiore efficienza nella trasmissione dei segnali televisivi digitali. Questo significa poter godere di una qualità d’immagine superiore e avere accesso a un numero maggiore di canali in alta definizione (HD) senza dover necessariamente passare attraverso servizi a pagamento o piattaforme satellitari.

L’impatto sul parco televisivo italiano. La transizione verso lo standard DVB-T2 comporta una sfida notevole per il mercato italiano: secondo le stime, circa 14 milioni di televisioni presenti nelle case degli italiani non sono compatibili con questo nuovo standard. Ciò significa che molti saranno costretti ad acquistare nuovi apparecchi o dispositivi aggiuntivi per continuare a ricevere tutti i canali disponibili in digitale terrestre.

Come verificare la compatibilità del proprio televisore. Fortunatamente, esiste un metodo semplice per determinare se il proprio televisore è già attrezzato per ricevere i segnali nel formato DVB-T2/HEVC (High Efficiency Video Coding). Il test consiste nel sintonizzarsi sul canale 558 dove viene trasmesso Rai Sport HD in formato HEVC. Se riuscite a visualizzare correttamente il canale senza problemi, allora il vostro apparecchio è già pronto per l’avventura nel nuovo mondo digitale terrestre che verrà attivato su larga scala nei prossimi anni. In caso contrario, sarà necessario valutare l’acquisto di un nuovo dispositivo o eventualmente decidere se rinunciare alla visione dei canali che richiedono questa tecnologia.

Le opzioni disponibili agli utenti

i televisori che si salveranno
Solo pochi televisori si salveranno/Giustiziabrescia.it

Per coloro che scoprono che la loro TV non supporta lo standard DVB-T2/HEVC ci sono diverse strade da considerare:

1. Acquisto di un nuovo televisore: questa soluzione rappresenta sicuramente l’opzione più costosa ma anche quella più duratura nel tempo; scegliendo con cura si può approfittare delle ultime innovazioni tecnologiche offerte dal mercato.

2. Decoder esterno: per chi non volesse o potesse cambiare TV immediatamente, esiste la possibilità di acquistare un decoder esterno compatibile con lo standard DVB-T2/HEVC; questa soluzione permette di posticipare l’acquisto di una nuova TV mantenendo comunque la possibilità di vedere tutti i canali.

3. Valutazione delle proprie abitudini: infine vale la pena riflettere sul proprio consumo effettivo della televisione tradizionale; oggi molte persone preferiscono servizi on demand via internet come Netflix o Amazon Prime Video e potrebbero quindi decidere che investire in nuove tecnologie broadcast non sia prioritario.

In ogni caso, prima de prendere qualsiasi decisione precipitosa è consigliabile informarsi bene sui modelli disponibili e sulle offerte del momento così da trovare la soluzione più adatta alle proprie esigenze ed al proprio budget.

La transizione verso lo standard DVB-T2 rappresenta dunque un importante passaggio nell’evoluzione della televisione digitale terrestre italiana: se da un lato implica alcuni disagi e spese aggiuntive per gli utenti meno preparati alla novità, dall’altro offre opportunità significative migliorando sensibilmente la qualità dell’offerta televisiva gratuita disponibile ai telespettatori italiani.