Bodycam sulle Forze dell’Ordine, in America è legge ma vediamo meglio come funziona in Italia

In Italia, l’uso delle cosiddette “body cam” da parte delle forze dell’ordine rappresenta un argomento di crescente interesse.

Nonostante non esista ancora una normativa specifica che regolamenti in modo dettagliato l’impiego di questi dispositivi di registrazione video, è possibile delineare alcuni principi fondamentali basandosi sulle indicazioni fornite dal Garante della Privacy.

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Quando vengono usate le body cam in Italia? – Giustiziabrescia.it

Il Garante della Privacy è un’autorità amministrativa indipendente istituita in Italia nel 1997. La sua missione principale è quella di assicurare il rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali delle persone fisiche riguardo al trattamento dei dati personali, promuovendo e garantendo la tutela della privacy.

La posizione del Garante della Privacy

Il Garante della Privacy ha chiarito che l’utilizzo delle body cam da parte dei Carabinieri e degli agenti di polizia è ammesso solo in circostanze ben definite. Queste includono situazioni di concreto e reale pericolo, turbamento dell’ordine pubblico o commissione di reati. L’intento è quello di garantire che le registrazioni siano effettuate esclusivamente quando strettamente necessario per assolvere a finalità di sicurezza pubblica o per documentare eventi critici.

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L’utilizzo delle body cam da parte dei Carabinieri è ammesso solo in alcune circostanze – Giustiziabrescia.it

Una delle restrizioni più significative riguarda il divieto assoluto dell’utilizzo del riconoscimento facciale attraverso le body cam. Inoltre, queste videocamere indossabili non possono rimanere sempre attive ma devono essere accese soltanto in presenza delle condizioni precedentemente menzionate. Ciò implica una registrazione mirata e limitata nel tempo, evitando così la cattura indiscriminata di immagini e suoni che potrebbero violare la privacy dei cittadini.

I dati raccolti tramite le body cam, immagini, audio, data, ora e coordinate GPS, devono essere gestiti rispettando scrupolosamente le normative vigenti sulla protezione dei dati personali. È previsto che ogni registrazione sia conservata nella memoria interna del dispositivo fino al suo scarico su server centralizzati della Polizia o dei Carabinieri. Questo processo prevede anche misure severe per garantire l’accessibilità ai dati solo da parte degli individui autorizzati.

Le registrazioni ottenute mediante le body cam sono soggette a una conservazione temporanea: dopo essere state trasferite sui server centrali competenti, vengono mantenute per un periodo massimo di sei mesi prima della loro eliminazione definitiva. Tale prassi mira a bilanciare tra la necessità di documentare eventi rilevanti ai fini dell’ordine pubblico e il rispetto della privacy individuale.

L’utilizzo estensivo delle body cam durante manifestazioni pubbliche solleva ulteriori questioni relative alla possibilità involontaria di raccogliere informazioni sensibili sui partecipanti (opinioni politiche, orientamento sessuale ecc.). Pertanto, si rende indispensabile un approccio ponderato nell’applicazione tecnologica al fine di tutelare i diritti fondamentali dei cittadini senza compromettere l’efficacia dell’intervento delle forze dell’ordine.

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