In un’epoca in cui il consumatore è sempre più al centro delle attenzioni, le normative a tutela di chi acquista diventano sempre più stringenti.
I falsi sconti sono pratiche commerciali ingannevoli dove i negozi aumentano artificialmente i prezzi di un prodotto per poi applicare uno sconto apparente che riporta il prezzo al livello originale o a un livello che non rappresenta un vero risparmio per il consumatore.
Recentemente, il Parlamento europeo ha introdotto nuove regole per contrastare le pratiche commerciali scorrette, in particolare quelle legate ai falsi saldi. Ma cosa comportano esattamente queste novità e quali rischi si corrono nel non rispettarle?
Nuove norme per la trasparenza dei prezzi
Una delle principali novità introdotte riguarda l’obbligo per i venditori di mostrare il prezzo praticato nei 30 giorni precedenti l’applicazione di qualsiasi saldo. Questa misura mira a garantire la trasparenza ed a evitare che i consumatori vengano ingannati da presunti sconti non realistici. È importante notare che sono esentati da questa regola solo i prodotti presenti sul mercato da meno di trenta giorni e quelli agricoli e alimentari deperibili.
Un altro aspetto fondamentale della nuova normativa è il raddoppio delle multe irrogabili dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) per pratiche commerciali considerate scorrette. Il limite massimo passa infatti da 5 a 10 milioni di euro, segnando un netto inasprimento delle sanzioni previste per coloro che violano le regole. Inoltre, nel caso di sanzioni irrogate su operatori transfrontalieri basate su informazioni acquisite anche da Autorità europee, la sanzione può arrivare fino al 4% del fatturato realizzato in Italia.
Le nuove disposizioni ampliano anche la definizione di pratica ingannevole: ad esempio, viene considerata tale la promozione di un bene come identico a un altro già commercializzato in altri Stati membri se presenta significative differenze nella composizione o nelle caratteristiche. Viene altresì esteso l’elenco delle informazioni potenzialmente ingannevoli includendo dettagli relativi alle caratteristiche dell’offerente.
Significativamente, le nuove norme conferiscono maggior potere ai consumatori nel caso si trovino ad affrontare pratiche commerciali sleali. È prevista infatti la possibilità di adire direttamente il giudice ordinario oltre alla previsione specifica della sanzione economica variabile da 5.000 euro fino a 10 milioni per violazioni relative alle clausole vessatorie.
Queste misure rappresentano indubbiamente un passo avanti nella protezione dei diritti dei consumatori, pongono altresì gli operatori economici davanti alla necessità imperativa di adeguarsi scrupolosamente alle nuove disposizioni legali onde evitare pesanti sanzioni finanziarie e danneggiamenti d’immagine difficilmente quantificabili ma sicuramente significativi nell’era dell’informazione digitale e della reputazione online.