L’argomento dell’eredità e della sua gestione da parte dei figli è sempre stato di grande interesse e fonte di numerose domande.
In particolare, molti si chiedono se sia possibile per genitori e figli accordarsi in anticipo sulla divisione dei beni ereditari. Questa questione solleva vari aspetti legali che meritano un’analisi dettagliata.
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Una delle domande più frequenti riguarda la possibilità per i genitori di accordarsi con i propri figli sulla divisione dei beni ereditari. Un esempio tipico è quello di una famiglia dove i genitori decidono di lasciare a un figlio la casa in città e all’altro una villetta al mare. Ma è possibile formalizzare un tale accordo? La risposta è no, secondo la legge italiana.
La legislazione italiana stabilisce chiaramente che sono nulle tutte quelle dichiarazioni o contratti attraverso cui una persona dispone della propria eredità futura impegnandosi a dividerla secondo modalità prestabilite. Anche se tali accordi fossero effettuati spontaneamente o in cambio di controprestazioni, non avrebbero alcun valore legale.
Il testamento viene considerato un atto libero che non può essere soggetto a coercizioni o condizionamenti esterni. È importante sottolineare che il testatore ha sempre la possibilità di modificare o revocare il proprio testamento senza alcun obbligo di comunicazione agli eredi precedentemente designati.
Ogni disposizione testamentaria segue regole specifiche, indipendenti da eventuali accordi presuntivi tra i genitori sui beni da lasciare ai propri figli. È vietato diseredare un figlio contando sul fatto che verrà compensato dal testamento dell’altro genitore.
Un’altra pratica comune consiste nell’anticipare la divisione del patrimonio tramite donazioni ai propri figli prima della morte dei genitori. Tuttavia, anche questa modalità presenta delle criticità legali simili a quelle degli accordi sull’eredità futura: se uno dei due fratelli viene favorito nella donazione escludendo l’altro, ciò potrebbe essere considerato illegittimo.
Sebbene le donazioni possano sembrare una via d’uscita per anticipare la successione senza incorrere nelle restrizioni imposte dal diritto successorio italiano, esse devono rispettare lo stesso principio dell’impossibilità di diseredazione degli eredi legittimari. Le donazioni possono essere contestate dai fratelli solo dopo la morte dei genitori; se non vi sono contestazioni entro dieci anni dall’apertura della successione, tali atti diventano definitivi ed irrevocabili secondo quanto previsto dalla normativa vigente.
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