Una domanda di specifico interesse per molti risparmiatori in attesa. I Mutui Euribor 2005-2008 sono nulli?
L’ordinanza della Cassazione e la manipolazione dell’Euribor. Nel panorama giuridico italiano, ha suscitato notevole interesse l’ordinanza n. 34889 del 2023 emanata dalla Corte di Cassazione. Questo provvedimento è arrivato in seguito alla constatazione, da parte della Commissione Europea, di una manipolazione del tasso Euribor ad opera di alcune banche. La decisione ha avuto come conseguenza la dichiarazione di nullità delle clausole relative agli interessi dei mutui legati alle variazioni dell’Euribor, specificatamente per quelli stipulati tra il 2005 e il 2008. Questo evento ha aperto un dibattito su eventuali diritti al rimborso per chi avesse sottoscritto mutui in quel periodo.
Il cuore della questione risiede nell’accertamento, effettuato tra il 2011 e il 2013 dalla Commissione UE, che tra il settembre del 2005 e maggio del 2008 alcune banche europee avevano formato un cartello con lo scopo di manipolare il tasso Euribor. Tra queste figurano istituti come Berkley’s Bank, Deutsche Bank, Societe Generale e Royal Bank of Scotland. Tale comportamento anticoncorrenziale non solo violava le normative vigenti ma causava anche un incremento ingiustificato degli oneri finanziari a carico dei mutuatari.
La sentenza della Cassazione: nullità della clausola sugli interessi. La sentenza n.34889/2023 ha stabilito un principio importante: sebbene non si arrivi alla nullità dell’intero contratto di mutuo, viene dichiarata nulla la clausola relativa agli interessi basati sull’Euribor manipolato. Di fatto ciò trasforma i finanziamenti interessati in prestiti a titolo gratuito per la parte relativa agli interessi, dando diritto ai mutuatari al rimborso delle somme precedentemente versate sotto questa voce.
La nuova pronuncia della Cassazione nel 2024. Nonostante la netta presa di posizione nel 2023, una successiva sentenza (n°12007/2024) ha introdotto ulteriori elementi da considerare per chi intenda richiedere rimborsi degli interessi pagati sui mutui Euribor. Secondo questa nuova pronuncia è necessario dimostrare che l’istituto bancario fosse consapevole o direttamente coinvolto nella manipolazione dell’Euribor al momento della stipula del contratto. Questa condizione rende più complesso l’onere probatorio a carico dei consumatori ma non rende impossibile perseguire i propri diritti.
Le difficoltà procedurali e le possibilità per i mutuatari. La dimostrazione diretta dell’intesa fraudolenta tra le banche rappresenta una sfida significativa data la natura implicita e non documentata del cartello bancario stesso. Tuttavia, questo ostacolo non preclude definitivamente la strada ai rimborsi; piuttosto impone ai cittadini un impegno maggiore nella raccolta delle prove necessarie a supportare la propria causa davanti al giudice competente.
In sintesi, mentre l’ordinanza originaria aveva aperto una porta verso possibili rimborsi automatici per gli interessi pagati sui mutui Euribor nel periodo incriminato (2005-2008), le successive evoluzioni giurisprudenziali hanno reso il cammino più arduo ma non impraticabile per i consumatori coinvolti.
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