Una tragedia globale che ha un responsabile, finora libero da ogni onere. La Cina pagherà per il Covid-19?
La pandemia di Covid-19 ha avuto un impatto devastante su scala globale, causando non solo una crisi sanitaria senza precedenti ma anche conseguenze economiche e sociali profonde. In questo contesto, la questione della responsabilità e delle eventuali riparazioni da parte della Cina, dove il virus è stato identificato per la prima volta, è diventata oggetto di dibattito pubblico e legale. Ma cosa dice realmente la giustizia a riguardo? Può davvero la Cina essere chiamata a rispondere in termini legali per le conseguenze della pandemia?
Il caso portato alla Cassazione. Un caso emblematico ha catalizzato l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica: una donna, che aveva perso sua madre a causa del coronavirus, ha intrapreso un’azione legale contro lo Stato cinese. La sua richiesta era chiara: ottenere un risarcimento dal governo cinese per non aver comunicato in modo tempestivo l’esistenza e la gravità del virus che si stava diffondendo già a dicembre 2019.
Questa vicenda giuridica si è conclusa con una sentenza molto attesa della Cassazione a sezioni unite. Il verdetto emesso getta una luce importante sulle dinamiche internazionali e sui principi che regolano le relazioni tra gli stati in materia di responsabilità.
La decisione della Corte di Cassazione affronta direttamente il nodo centrale della questione: può uno Stato essere ritenuto responsabile nei confronti di un altro Stato per aver ritardato la comunicazione di informazioni cruciali relative alla salute pubblica? La risposta fornita dalla sentenza è chiara ed è basata su principi ben consolidati nel diritto internazionale.
Secondo quanto stabilito dalle sezioni unite della Cassazione, il ritardo nella comunicazione dei primi casi di contagio da parte della Cina non costituisce un crimine contro l’umanità. Di conseguenza, viene confermata l’immunità dello Stato estero nei confronti delle azioni giudiziarie promosse da un altro Stato. In altre parole, lo Stato italiano (come esempio di qualsiasi altro Stato) non possiede la giurisdizione necessaria per decidere sulla responsabilità dello Stato cinese riguardo alla gestione delle prime fasi dell’emergenza Covid-19.
Principio dell’immunità sovrana degli Stati. Il concetto chiave su cui si fonda questa decisione è quello dell’immunità sovrana degli stati. Questo principio fondamentale del diritto internazionale prevede che uno stato non possa essere sottoposto alla giurisdizione dei tribunali di un altro stato senza il suo consenso. Tale norma mira a preservare i rapporti diplomatici tra le nazioni e ad evitare conflitti legali che potrebbero avere ripercussioni negative sul piano internazionale.
L’applicazione di questo principio al caso specifico del ritardo nella comunicazione dei dati relativi alla pandemia da parte della Cina evidenzia come le vie legalistiche tradizionalmente utilizzate per risolvere controversie tra privati cittadini o entità all’interno dello stesso paese trovino limitazioni quando applicate al contesto delle relazioni interstatali.
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