Quando si è ragazzini capita, la tentazione è forte. Ma cosa si rischia davvero a rubare un cartello stradale?
Rubare un cartello stradale o un cono di lavori in corso può sembrare a molti un’azione innocua, magari spinta dalla voglia di possedere un oggetto insolito o di arricchire una collezione personale. Tuttavia, la legge italiana non fa distinzioni basate sul valore materiale dell’oggetto sottratto e applica le norme sul furto indistintamente.
La Legge e il furto di cartelli stradali. Secondo il codice penale italiano, appropriarsi di beni altrui – che appartengano al Comune, all’Anas, alla società autostrade o ad altri enti – costituisce reato di furto. Questo principio vale anche per i cartelli stradali e i coni arancioni utilizzati nelle aree di lavori in corso. La legge non considera la natura dell’oggetto né il suo stato d’usura; ciò che conta è l’appropriazione indebita.
Eccezioni legali: il caso dei beni abbandonati. Tuttavia, esiste una specifica eccezione per quanto riguarda gli oggetti privi di qualsiasi valore economico. Se l’amministrazione ha già sostituito il cartello stradale perché arrugginito o danneggiato al punto da non essere più utilizzabile, prendere tale oggetto non configura reato. Una recente sentenza della Cassazione ha chiarito che portare via un cartello in queste condizioni non è considerato furto poiché l’oggetto è ritenuto “abbandonato” e quindi privo di proprietario.
Beni abbandonati: cosa significa? I beni definitivamente cessati dall’utilizzo da parte del titolare sono considerati “res derelictae”, ovvero beni abbandonati. In questi casi, chiunque può appropriarsene senza commettere reato. È importante però dimostrare che l’amministrazione non aveva più alcun interesse nell’oggetto, avendolo già sostituito con uno nuovo.
Interesse storico-artistico dei cartelli stradali vecchi. Nonostante alcuni possano ritenere che vecchi cartelli stradali possano avere un valore storico-artistico tale da giustificarne la conservazione in collezioni private o esposizioni, la Suprema Corte ha stabilito che ciò non esclude la necessità di dimostrare l’abbandono effettivo dell’oggetto da parte dell’amministrazione competente.
In conclusione, sebbene a prima vista possa sembrare innocuo rubare un cartello stradale ormai fuori uso o danneggiato, è essenziale comprendere le implicazioni legali connesse a tale atto. Solo quando si può inequivocabilmente dimostrare che l’oggetto era stato abbandonato dall’amministrazione proprietaria si evita il rischio di incorrere nel reato di furto secondo la legislazione italiana.