Un problema annoso e mai risolto, cosa si può fare. Treni in ritardo, quali sono i rimborsi, i danni risarciti e risarcibili
Il diritto al risarcimento per ritardi ferroviari
Recentemente, la giurisprudenza italiana ha affrontato con crescente attenzione il tema dei ritardi dei treni e delle conseguenze che questi possono avere sui viaggiatori.
Una sentenza significativa è quella emessa dalla Cassazione civile sez. III, il 09/10/2023, n.28244, che ha riconosciuto il diritto al risarcimento del danno non patrimoniale per i passeggeri di un treno regionale arrivato a destinazione con oltre ventiquattro ore di ritardo e in condizioni precarie. Questa decisione sottolinea l’importanza della tutela della libertà di autodeterminazione e di movimento, diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione.
La gravità del disagio come criterio per il risarcimento. La Suprema Corte ha stabilito che per ottenere un risarcimento è necessario dimostrare non solo la lesione di un diritto costituzionalmente tutelato ma anche la gravità e la serietà del pregiudizio subito. Ciò significa che disagi minori o generiche insoddisfazioni non sono sufficienti per giustificare un indennizzo. Tale orientamento si inserisce in una linea giurisprudenziale consolidata che mira a distinguere tra i normali inconvenienti della vita sociale e quegli eventi che effettivamente incidono sulla qualità dell’esistenza individuale.
Mezzi di prova ammissibili. Per quanto riguarda i mezzi attraverso cui può essere provato il danno non patrimoniale, la Cassazione civile sez. un., l’11/11/2008, n.26972 ha chiarito che oltre all’accertamento medico-legale possono essere utilizzati documenti, testimonianze e presunzioni basate sulle nozioni di comune esperienza. Questo amplia le possibilità per i passeggeri di dimostrare le loro pretese in sede giudiziaria.
L’approccio dell’Autorità di regolazione dei trasporti. L’Autorità di regolazione dei trasporti (Art) svolge un ruolo cruciale nella definizione degli standard relativamente ai ritardi ferroviari e alla tutela dei diritti degli utenti del servizio ferroviario. Secondo quanto stabilito dal T.A.R. Torino (Piemonte) sez. II, 18/06/2019, n.690 l’Art stabilisce criteri oggettivi per determinare cosa costituisca effettivamente un ritardo ai fini contrattuali.
Limitazioni al diritto al risarcimento. Nonostante l’apertura mostrata da alcune sentenze verso una maggiore protezione dei viaggiatori ferroviari, esistono limitazioni importanti nel riconoscimento del danno non patrimoniale da ritardo treno come evidenziato dalla Cassazione civile sez III nel caso specifico relativo a sistematiche problematiche legate ai servizi offerti da Trenitalia (Cassazione civile sez III, 04/05/2018 n°10596). In particolare viene esclusa la possibilità di ottenere rimborsi o indennizzi quando i disagi subiti si traducono in semplicemente fastidi o insoddisfazioni generalizzate senza una grave incidenza sulla persona.
Responsabilità professionale nel settore ferroviario
Un aspetto interessante riguarda gli obblighi di vigilanza che gravano sul personale addetto alla conduzione dei treni evidenziati dal Tribunale d’Avezzano(11/09/2017)e dalle normative vigenti in materia di circolazione dei reni che impongono al macchinista una particolare attenzione nella gestione della marcia. Il mancato adempimento di queste responsabilità può comportare delle conseguenze anche gravi sia in termini di sicurezza sia relativamente ai tempi di viaggio.