Una scorciatoia che diventa spesso un pensiero fisso per dire addio all’incertezza. Cos’è il prepensionamento e come si richiede.
Il concetto di prepensionamento sta diventando sempre più rilevante nel panorama lavorativo italiano, offrendo ai dipendenti la possibilità di anticipare l’uscita dal mondo del lavoro fino a 7 anni prima rispetto alla maturazione dei requisiti pensionistici. Questa opportunità, resa possibile grazie alle normative introdotte dalla legge di Bilancio 2018 e successivamente prorogate, rappresenta una soluzione per le aziende che necessitano di ridurre il personale senza creare disagi ai lavoratori.
Le principali modalità di prepensionamento. Esistono diverse forme attraverso le quali è possibile accedere al prepensionamento: l’isopensione, l’assegno straordinario e l’Ape sociale. L’isopensione permette un anticipo dell’uscita dal lavoro fino a 7 anni con un sostegno economico pagato dall’azienda, mentre l’assegno straordinario si rivolge principalmente ai dipendenti di settori specifici e prevede un sussidio calcolato sulla base della futura pensione. L’Ape sociale, invece, è un indennizzo a carico dello Stato destinato a categorie particolari di lavoratori.
L’isopensione o scivolo pensionistico consente agli impiegati in esubero di lasciare anticipatamente il lavoro mantenendo uno stipendio equivalente alla futura pensione. Questo meccanismo prevede che il datore di lavoro versi i contributi figurativi per il periodo antecedente la maturazione dei requisiti pensionistici del dipendente. Per accedere all’isopensione è necessario soddisfare determinati criteri e seguire una procedura ben definita che include la certificazione INPS dei requisiti e la sottoscrizione di accordi sindacali.
L’assegno straordinario per i lavoratori in esubero. L’assegno straordinario rappresenta un’altra forma importante di supporto al reddito per i lavoratori prossimi alla pensione ma ancora in attività.
Erogato da fondi bilaterali specifici per alcuni settori, questo assegno garantisce al beneficiario una somma pari all’importo della futura pensione calcolata fino alla data prevista per la cessazione del rapporto lavorativo. Anche in questo caso sono previsti specifici requisiti sia per i lavoratori sia per le aziende interessate.
Quali costi comporta per l’azienda? Per quanto riguarda gli oneri aziendali legati al prepensionamento tramite assegno straordinario o isopensione, è importante evidenziare che questi meccanismi implicano significativi investimenti da parte delle imprese. Infatti, oltre a coprire gli importi relativi agli assegni erogati durante il periodo di prepensionamento, le aziende devono assicurarsi che vengano versati anche i contributi previdenziali necessari affinché il periodo non lavorativo sia riconosciuto ai fini della maturazione della pensione del dipendente.
In conclusione comprendere le diverse opzioni disponibili in materia di prepensionamento è essenziale sia per i datori di lavoro che intendono gestire ottimamente le dinamiche interne dell’azienda sia per i dipendenti interessati ad anticipare l’ingresso nella fase della quiescenza con soluzioni vantaggiose sotto il profilo economico-previdenziale.
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