Quando posso installare l’ascensore in condominio e se posso farlo a mie spese. Quali sono gli oneri e le spese
L’installazione dell’ascensore a spese del singolo condomino. La questione dell’installazione di un ascensore in condominio, soprattutto quando si tratta di far fronte alle esigenze di persone con disabilità, è un argomento che suscita interesse e necessità di chiarimenti. La normativa vigente offre delle risposte specifiche: secondo l’articolo 10, comma 3, del decreto legge n. 76 del 2020, convertito nella legge n. 120 dell’11 settembre 2020, è consentito a ogni condomino realizzare opere per eliminare le barriere architettoniche, inclusa l’installazione di ascensori, utilizzando parti comuni dell’edificio e ciò può avvenire senza dover ottenere una preventiva autorizzazione dall’assemblea condominiale o dall’amministratore.
I limiti da rispettare per l’installazione. Nonostante la possibilità offerta dalla legge, vi sono dei limiti ben precisi da osservare. Primo fra tutti è il rispetto della destinazione d’uso della cosa comune: se il regolamento condominiale assegna una specifica destinazione all’area su cui si intende installare l’ascensore e questa non coincide con la possibilità di ospitare tale struttura, sarà necessario il consenso unanime dei condòmini. Inoltre, non deve essere impedito agli altri condòmini l’utilizzo della cosa comune secondo i loro diritti.
Verifiche preliminari e rispetto delle normative sulla sicurezza
Prima di procedere con qualsiasi opera è fondamentale verificare nel regolamento condominiale o negli atti di acquisto se esistono disposizioni specifiche relative all’utilizzo delle aree comuni prescelte per l’installazione dell’ascensore. In assenza di tali disposizioni o in presenza di una compatibilità d’uso con le opere previste, il progetto può andare avanti purché non pregiudichi la stabilità o la sicurezza dell’edificio.
Ruolo dell’amministratore e dell’assemblea condominiale. L’amministratore del condominio e l’assemblea hanno un ruolo marginale in questo processo decisionale; infatti non possono opporsi all’esecuzione dei lavori qualora questi siano conformi ai limiti impostati dalla legge. Non rientra nelle loro competenze valutazioni relative al decoro architettonico o all’impatto ambientale delle opere poiché queste ultime sono questioni che coinvolgono il rapporto tra privato cittadino e pubblica amministrazione.
In conclusione possiamo affermare che la legislazione attuale supporta le esigenze individuali nell’ambito della rimozione delle barriere architettoniche in contesto condominiale sotto specifiche condizioni che garantiscono un equilibrio tra i diritti del singolo e quelli della collettività degli altri condòmini.
