Non sempre si ha ragione anche se si è in uno stato di vulnerabilità. Le regole della strada ci dicono quando e perchè il pedone ha torto.
Un recente incidente ha riacceso i riflettori sulla delicata questione della responsabilità in caso di investimento di un pedone. Un uomo, appena sceso dall’auto del fratello, è stato colpito da un veicolo in retromarcia mentre dava le spalle alla strada. Nonostante la posizione apparentemente svantaggiosa del pedone, la Corte d’Appello di Napoli ha stabilito che l’automobilista fosse pienamente responsabile dell’accaduto.
Molti aspetti da considerare
Come funziona la responsabilità per investimento del pedone? La normativa vigente pone una forte presunzione di colpa sul conducente che investe un pedone. Questo significa che non basta rispettare il codice della strada o i limiti di velocità per essere esonerati dalla responsabilità; è necessario dimostrare che l’evento era totalmente imprevedibile e inevitabile. Il comportamento del pedone deve essere considerato eccezionale e fuori dall’ordinario affinché si possa parlare di assenza di colpa da parte dell’automobilista.
Regole che deve rispettare l’automobilista. L’obbligo principale per chi guida è quello di mantenere sempre il controllo completo dello spazio circostante il proprio veicolo, soprattutto durante manovre complesse come la retromarcia. In situazioni dove la visibilità è ridotta o impedita, il conducente deve procedere con estrema cautela e, se necessario, avvalersi dell’aiuto esterno per garantire sicurezza.
Conseguenze per l’investimento del pedone. Le conseguenze a cui va incontro un automobilista responsabile dell’investimento sono sia civili (risarcimento danni) sia penali (reato di lesioni o omicidio stradale). La gravità delle sanzioni dipende dalla gravità delle lesioni subite dalla vittima. È importante notare come l’assicurazione copra solo le conseguenze civili, lasciando al conducente le ripercussioni penali della propria condotta.
Quando non c’è responsabilità per l’investimento del pedone? Nonostante la tendenza a favorire il pedone nelle dinamiche incidentali, ci sono casi in cui la sua condotta può escludere o mitigare la responsabilità dell’automobilista. Ad esempio, attraversamenti imprudenti con semaforo rosso o movimenti imprevedibili possono ribaltare gli esiti delle valutazioni sulla colpa.
Come dimostrare che la colpa è del pedone? Una sentenza emessa dal Tribunale di Torre Annunziata chiarisce come debba essere configurato l’onere della prova a carico dell’automobilista: dimostrare non solo l’impossibilità oggettiva di prevenire i movimenti del pedone ma anche aver adottato tutte le precauzioni possibili data la situazione specifica. Solo così si potrà sperare nell’esclusione della propria responsabilità nell’accaduto.
In conclusione, sebbene vi sia una forte presunzione a sfavore degli automobilisti negli incidenti con coinvolgimento dei pedoni, casi particolari richiedono un’esame approfondito delle dinamiche e delle circostanze specifiche per determinarne accuratamente le responsabilità.