Chi è in attesa della pensione adesso avrà tempo fino a dicembre per questo provvedimento: è una salvezza per tutti, di cosa si tratta.
Per tutti gli italiani torna la pace contributiva, a prevederlo ci ha pensato la legge di bilancio del 2024. Con questa sarà possibile riscattare periodi assicurabili non coperti da contribuzione entro la fine del 2024. La misura già collaudata nel passato permetterà di raggiungere i requisiti per la pensione per tutti coloro che hanno subito interruzioni di lavoro durante la propria carriera, a chiarire il tutto ci ha pensato l’INPS.
Infatti in queste ore l’Istituto ha pubblicato la circolare n.69 del 29 maggio 2024, all’interno della quale vengono percepite le nuove disposizioni del legislatore per non penalizzare troppo i giovani lavoratori. Proprio la loro carriera è spesso caratterizzata da diversi buchi contributivi e così per il biennio 2024-2025 è prevista la possibilità di riscattare periodi non coperti dai contributi IVS. Stiamo quindi parlando di quei periodi a seguito della perdita del lavoro o al termine della disoccupazione.
La pace contributiva rappresenta una soluzione significativa per molti lavoratori che desiderano aumentare il proprio montante contributivo o anticipare la pensione. Introdotta inizialmente nel 2019, questa misura è stata prorogata negli anni successivi, e con la Legge di Bilancio 2024 è stata estesa anche per il biennio 2024-2025. Vediamo come funziona e quali sono i vantaggi e le modalità di applicazione.
Questa consente ai lavoratori di riscattare periodi di lavoro non coperti da assicurazione sociale obbligatoria, incrementando così il proprio montante contributivo. Il riscatto è disponibile per tutti i lavoratori dipendenti, autonomi e liberi professionisti iscritti a una delle casse previdenziali obbligatorie. Inoltre il calcolo dei contributi dovuti per i periodi non coperti avviene sulla base dell’aliquota contributiva vigente al momento della domanda di riscatto.
I contributi possono essere versati in un massimo di 120 rate mensili con un importo minimo di 30 euro per rata. Questo sistema permette una gestione flessibile e accessibile del pagamento, evitando oneri finanziari gravosi. Tra i benefici offerti dalla pace Contributiva troviamo l’incremento del Montante Contributivo, il Riscatto senza interessi e infine la rateizzazione dei pagamenti. Nonostante tutto esistono solo alcuni limiti da rispettare: un riscatto massimo di 5 anni e una data di scadenza fissata al 31 dicembre 2025.
L’onere del riscatto è calcolato in base all’età del lavoratore al momento della richiesta e al reddito medio degli ultimi anni. Questa cifra può variare, influenzando l’ammontare finale della pensione e la possibilità di anticiparne l’accesso. Uno degli utilizzi principali del riscatto contributivo è raggiungere i requisiti per la pensione anticipata. Riscattando i periodi contributivi potrebbe anche aumentare la pensione, per questo motivo la pace contributiva potrebbe essere conveniente e non poco.
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