Vista la difficile situazione economica che vive il Paese, il Governo Meloni prevede un bonus molto conveniente che quasi nessuno conosce
Tutto nacque con la pandemia da Covid-19: il virus venuto dalla Cina, infatti, colpì non solo, evidentemente, la salute pubblica, ma anche l’economia. Settimane e settimane di chiusure, di lockdown e di restrizioni, portarono il Governo all’implementazione di una fitta serie di bonus e incentivi. Misure che poi si sono protratte nel tempo anche con maglie sempre più larghe, come i bonus di cui vi parliamo oggi.
Anche con la fine della fase più acuta della pandemia, infatti, la politica dei bonus è rimasta in piedi, perché subito dopo si è innestata una crisi economica globale che ha colpito tutti i Paesi. Un’inflazione galoppante che ha eroso (ma che, in verità, sta erodendo ancora oggi) il potere d’acquisto di tutti noi.
Per questo, anche forze politiche come il centrodestra oggi al Governo si sono dovute adeguare. Quindi, anche in questi anni di Governo Meloni, diversi bonus sono stati confermati e altri sono stati introdotti ex novo. Peraltro, come vedremo di qui a breve, allargando la platea di beneficiari. I bonus di cui vi parliamo oggi, infatti, non hanno limiti di età.
La difficile situazione economica che vive il Paese ha indotto l’Esecutivo a introdurre o confermare alcuni bonus molto convenienti per le famiglie italiane. Per esempio, le lavoratrici madri possono contare sul Bonus Mamma, un’agevolazione che offre fino a 2.000 euro sotto forma di fringe benefit erogati dai datori di lavoro. Questa misura, destinata a circa 500.000 beneficiarie, prevede un supplemento mensile di 250 euro.
Il Bonus Mamma è riservato alle lavoratrici madri con almeno due figli. Il beneficio è disponibile fino al compimento del decimo anno di età del figlio più giovane per chi ha due figli e fino al diciottesimo anno per chi ne ha tre o più. Le interessate possono richiedere il bonus presentando un’autodichiarazione al datore di lavoro attraverso il sito dell’INPS.
Oltre questo, esiste anche il Bonus Meloni che offre una riduzione dei contributi previdenziali, aumentando la quota netta della busta paga dei lavoratori. La riduzione varia in base al reddito mensile imponibile: 7% di riduzione per retribuzioni mensili imponibili fino a 1.923 euro (escludendo la tredicesima) e 6% di riduzione per retribuzioni mensili imponibili fino a 2.692 euro (escludendo la tredicesima).
Recentissimamente, inoltre, la Legge di Bilancio 2024 ha innalzato la soglia di esenzione fiscale per i fringe benefit da 1.000 a 2.000 euro per i lavoratori con figli. Questi benefici, erogati a discrezione del datore di lavoro, comprendono somme per utenze domestiche (gas, luce, acqua) e per l’affitto della prima casa che non sono tassabili.
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