Pensioni, pessima notizia: cosa accade nel 2025 e perché molti lavoratori sono ‘disperati’

Dal 2025 addio pensioni anticipate e sistema delle Quote: il ritorno alle rigide regole Fornero lascia molti lavoratori in ansia.

Le pensioni anticipate sono destinate a scomparire. Dal 2025, il sistema delle Quote sarà solo un ricordo, mentre le regole Fornero torneranno in vigore. Anche se il governo non lo dice chiaramente, la direzione indicata dall’ex premier Mario Draghi è quella di un ritorno completo alle norme Fornero già dal prossimo anno. Questo cambiamento è dovuto alla crescente insostenibilità del sistema pensionistico italiano.

Cosa accade alle pensioni nel 2025
Lavoratori in crisi: cosa accade alle pensioni nel 2025 – Giustiziabrescia.it

Il Fondo Monetario Internazionale (FMI), infatti, ha espresso preoccupazioni sui conti pubblici italiani e l’eccessiva spesa previdenziale. Gli esperti del FMI sottolineano che non c’è più spazio per compromessi, poiché la crescita economica è debole e il costo del welfare continua a salire, creando una pericolosa spirale economica. Quota 103 chiuderà i battenti alla fine del 2024, e anche per Ape Sociale e Opzione Donna si prospetta un allungamento dei tempi per andare in pensione.

La fine delle pensioni anticipate è vicinissima

Quota 41 è stata proposta come sostituto di Quota 103, ma questa riforma appare irrealizzabile. Permettere il pensionamento con 41 anni di contributi indipendentemente dall’età, come richiesto dalla Lega, sarebbe troppo costoso e stimato intorno ai 9 miliardi di euro annui. Con l’alto livello di debito pubblico e la necessità di proteggere le pensioni esistenti dall’inflazione, questa strada non è percorribile.

Fine pensioni anticipate
Pensioni: il ritorno alle regole Fornero spaventa i lavoratori -Giustiziabrescia.it

Il sottosegretario al Ministero del Lavoro, Claudio Durigon, sostiene questa proposta, ma si scontra con la linea di governo di Giorgia Meloni, che dà priorità alle categorie svantaggiate e a chi è in difficoltà. Durigon vorrebbe estendere le agevolazioni previste per i lavoratori precoci a tutti, ma sia il FMI che Bruxelles sono contrari a ulteriori sperimentazioni con il sistema delle quote in Italia.

Dopo l’introduzione di Quota 100 durante il governo Conte I, le riforme pensionistiche italiane sono sotto scrutinio da parte dell’Europa e degli investitori internazionali. Un passo falso, come quello del 2011 che portò alla crisi finanziaria e alla caduta del governo Berlusconi, deve essere evitato. C’è da dire poi che in realtà il pensionamento anticipato con 41 anni di contributi non offre grandi vantaggi rispetto all’attuale sistema che permette di andare in pensione solo 1-2 anni e 10 mesi più tardi secondo le regole Fornero.

Inoltre, questa riforma comporterebbe un notevole aumento delle spese per lo Stato. È improbabile che Quota 41 possa sostituire l’attuale sistema di pensionamento anticipato con 42 anni e 10 mesi di contributi (41 e 10 mesi per le donne). L’unica opzione praticabile sembra essere concedere la pensione con 41 anni di contributi, ma con il ricalcolo contributivo, simile a quanto avviene per Opzione Donna.

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