Vuoi ottenere il bonus di 500 euro al mese per tre anni? Scopri i requisiti necessari e i passaggi da seguire per accedere subito.
Il denaro non compra la felicità, ma è certamente utile per vivere un’esistenza quanto più possibile tranquilla, felice e serena, perlomeno dal punto di vista finanziario che non guasta mai. Per accedere a beni e servizi (che sia fare la spesa o un aperitivo in centro per intenderci) è necessario spendere, e per realizzare sogni, come avviare una propria attività, i soldi sono indispensabili. Ecco allora che interviene il governo con il bonus giovani imprese: grazie a questo bonus sarà possibile ricevere 500 euro al mese per tre anni. Vediamo di cosa si tratta e chi può beneficiarne.
Il Decreto Coesione ha introdotto tutta una serie di agevolazioni per stimolare l’autoimprenditorialità giovanile nei settori strategici dello sviluppo tecnologico e della transizione digitale ed ecologica. In particolare, i disoccupati under 35 che avvieranno un’attività tra il 1° luglio 2024 e il 31 dicembre 2025 godranno dell’esenzione totale dai contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, esclusi i premi e contributi INAIL.
Questo sgravio contributivo dura tre anni, a condizione che vengano assunti a tempo indeterminato dipendenti under 35 nel periodo indicato, con un limite massimo di 800 euro mensili. L’esenzione non si applica a lavori domestici o apprendistati e non è cumulabile con altri sgravi contributivi, ma è compatibile con la deduzione del costo del lavoro al 120% per chi assume nuovo personale.
In aggiunta a queste agevolazioni, il Decreto Coesione prevede un bonus giovani imprese. Secondo l’articolo 21 del decreto legge numero 60 del 7 maggio 2024, le imprese avviate dai soggetti indicati possono richiedere all’INPS un contributo di 500 euro mensili per un massimo di tre anni e comunque non oltre il 31 dicembre 2028. Questo contributo viene erogato anticipatamente e liquidato annualmente.
Aspetto importantissimo, questo contributo non concorre alla formazione del reddito. I criteri e le modalità di accesso saranno definiti con un decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, in concerto con vari altri ministeri. Le erogazioni comunque seguiranno i limiti di spesa autorizzata e stiamo parlando di:
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