Cosa bisogna saper sul mantenimento dei figli maggiorenni, nel 2024 è obbligatorio solo in questi casi: tutte le informazioni utili.
Tutti sanno che i genitori hanno il dovere di mantenere, istruire ed educare i figli. Questo obbligo fondamentale è sancito dalla legge, nello specifico all’art 147 del Codice Civile. Un obbligo che riguarda i figli minori, ma che non viene automaticamente meno quando i figli raggiungono la maggiore età, perché possono ancora avere bisogno dei genitori, soprattutto dal punto di vista economico.
Nella maggior parte dei casi, infatti, i figli continuano a studiare anche una volta terminata la scuola per frequentare l’università o seguire altri corsi di formazione professionale. Tutti sanno, poi, quanto sia difficile l’accesso al mondo del lavoro per i giovani, con poche proposte valide di lavoro, spesso sottopagato o addirittura gratuito, tanto da rendere molto difficile, se non impossibile, ai giovani mantenersi da soli.
Esistono, tuttavia, dei limiti oltre i quali i genitori non sono più obbligati a mantenere i figli adulti. Arrivati a un certo punto, nonostante le difficoltà del mercato del lavoro, i figli devono imparare a cavarsela da soli e non possono più contare sul costante aiuto dei genitori. Ecco cosa bisogna sapere.
Mantenimento dei figli maggiorenni: è obbligatorio solo in questi casi
Non solo gli obblighi dei genitori verso i figli, ma anche il generico dovere di solidarietà tra familiari, che è alla base del nostro ordinamento giuridico, impongono ai genitori di mantenere i figli anche quando sono abbondantemente maggiorenni e hanno raggiunto da tempo l’età adulta. Come dicevamo prima, infatti, oggi possono passare anche diversi anni prima che i figli riescano ad acquisire una certa indipendenza economica staccandosi definitivamente dalla famiglia.
Tra formazione universitaria e professionale, corsi di specializzazione, stage e tirocini gratuiti, primi lavori con stipendi molto bassi se non addirittura gratuiti (per fare esperienza), molti giovani sono costretti a dipendere a lungo dai genitori. Il distacco dalla famiglia può avvenire molto tardi e spesso solo quando si trova un compagno o una compagna con cui condividere le spese di affitto di una casa, mutuo, bollette e uscite della vita quotidiana.
Una condizione che impedisce a molti giovani, anche se adulti, di andare a viver da soli e mantenersi in modo autonomo. Di questa condizione, tuttavia, i giovani adulti non possono approfittarsi quando effettivamente hanno un lavoro che permette loro di mantenersi da soli o comunque sono in grado di trovarlo. Arriva un momento, infatti, in cui i giovani adulti non possono più chiedere ai genitori di aiutarli e devono mantenersi da soli.
Non esiste una norma specifica che stabilisce quando arriva questo momento, sono diverse le sentenze della Corte di Cassazione che hanno deciso riguardo a singoli casi ma dai quali si può ricavare un principio generale, applicabile anche a casi simili. In linea di massima, la Cassazione ha stabilito che nonostante gli anni di studio e le difficoltà del mercato del lavoro, un giovane deve rendersi indipendente dai genitori una volta raggiunti i 30 anni.
Una soglia questa che può arrivare a 35 anni per chi ha intrapreso percorsi di studio molto lunghi, come i medici specializzati o i dottorandi. Raggiunta questa età, il figlio adulto deve contare sulle sue forze e rendersi indipendente anche se disoccupato. Non può più chiedere ai genitori di mantenerlo, a meno che non si trovi in una condizione di inabilità grave a svolgere un’attività lavorativa. Ogni situazione, comunque, è un caso a sé e possono verificarsi delle eccezioni.