Quando in eredità vengono lasciati anche dei debiti sono in pochi a sapere cosa succede. C’è un dettaglio che molti ignorano: il caso.
Quando i figli di una persona deceduta da poco accettano l’eredità, oltre ai vari beni, ricevono anche delle passività, pertanto non sono pochi coloro che si chiedono come dividere un debito ereditario tra i fratelli. Partiamo subito con il dire che esistono due possibili approcci. Ogni erede può essere tenuto a pagare la propria quota, senza alcun rischio derivante dall’inadempimento degli altri. In alternativa, il creditore può richiedere a uno qualsiasi dei fratelli di ottemperare all’intero debito.
Fatte le dovute precisazioni, adesso è possibile vedere come si ripartiscono i debiti tra gli eredi e fin dove si estendono le responsabilità delle parti coinvolte. Allo stesso tempo bisogna distinguere tra quelli che sono i debiti sorti prima della morte del defunto e quelli che sono stati maturati successivamente. Tra questi troviamo le rate del condominio, le utenze domestiche ancora attivate, le imposte e tanto altro. Procedendo con ordine, però, è possibile scoprire anche come ripartire i debiti.
Quando si tratta di dividere i debiti ereditari tra fratelli, è fondamentale comprendere le regole che governano questa situazione. La legge stabilisce chiaramente come vengono suddivisi i debiti lasciati dal defunto e quelli che si accumulano dopo la sua scomparsa. Prima di tutto è importante sapere che ciascun erede è responsabile solo della parte del debito proporzionale alla sua quota di eredità.
Questo principio, noto come responsabilità parziaria, implica che ogni erede contribuisca in base alla sua parte ereditaria, il che implica che se un individuo lascia un debito di 300.000 euro e ha tre figli che ereditano in parti uguali, ciascun figlio sarà responsabile per un terzo del debito, pari a 100.000 euro ciascuno. Nonostante ciò esistono delle eccezioni a questa regola.
Se uno degli eredi, infatti, decide di accettare l’eredità con beneficio di inventario, la sua responsabilità sarà limitata all’ammontare dei beni effettivamente ricevuti. Questo significa che se l’attivo ereditario non è sufficiente per coprire interamente il debito, il creditore può richiedere solo la quota ricevuta dall’erede che ha accettato con beneficio di inventario.
Per quanto riguarda i debiti maturati dopo la morte del defunto e che gravano sui beni in comproprietà ereditaria, si applica la regola della responsabilità solidale. Vuol dire che ciascun comproprietario è responsabile per l’intera somma nei confronti del creditore che può rivalersi anche nei confronti del singolo erede. In questo caso, tra le eccezioni troviamo le imposte sui redditi non versate dal defunto e le imposte sulla successione.
Queste richiedono l’integrale pagamento da parte di ciascun erede, in deroga alla regola della responsabilità parziaria. Quindi la divisione dei debiti ereditari tra fratelli segue principi legali ben definiti, che tengono conto delle quote di eredità e delle circostanze specifiche di ciascun caso. È importante comprendere queste regole per evitare controversie e garantire una corretta gestione dell’eredità.
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