Ci sono molti modi per morire, alcuni più insoliti di altri, soprattutto se vengono utilizzate armi insospettabili.
La storia del crimine è fatta di tante vicende insolite. Anche in una mente umana criminale, l’ingegnosità potrebbe alimentare la fantasia e la creatività e metterle al servizio del male. Molti oggetti quotidiani possono essere sfruttati in modi macabri e creativi per diventare armi.
Soprattutto in passato, in un’epoca in cui le armi convenzionali erano disponibili solo a pochi, qualsiasi cosa poteva diventare un’arma mortale con un po’ di abilità e immaginazione. Semplici bastoni potevano diventare mazze, le scarpe potevano diventare il luogo in cui nascondere pugnali, gli anelli potevano contenere veleni letali e i pettini potevano diventare lame affilate. Ma esiste un’arma che fra tutte è forse la più sorprendente e che in passato è diventata strumento oscuro di omicidio.
Forse, abbiamo tenuto in mano un’arma senza neanche saperlo. Infatti, alcuni storici e archeologi hanno fatto delle scoperte bizzarre che riguardano l’uso alternativo di un oggetto comune e che ancora oggi molti usano nel quotidiano: la pipa. In particolare, parliamo di uno strumento fatto d’argilla e che, soprattutto nel Regno Unito, si utilizzava frequentemente.
Insieme al tabacco, erano state importate dal ‘500 dalle Americhe e ben presto erano diventate di moda tra gli inglesi. Avevano uno stelo molto più lungo di quelle moderne. L’argilla era il materiale perfetto per realizzarle perché costava poco e, di conseguenza, rendeva anche le pipe molto economiche. Ma come può un oggetto del genere diventare un’arma?
Durante alcuni studi in cui si sono analizzati dei documenti processuali a partire dal ‘600 fino all’inizio del ‘900, si sono scoperti alcuni casi in cui degli uomini vennero dichiarati colpevoli per aver ucciso un uomo con una pipa. Con un colpo ben assestato, infatti, la pipa poteva penetrare il cranio. Nel caso specifico, la pipa era entrata nell’occhio dell’uomo che dopo pochi giorni era morto. Ma non si tratta di un singolo caso, era un fenomeno molto diffuso. Vari documenti parlano di crani trafitti da pipe.
Ci sarebbe anche un risvolto, però. Altri documenti hanno anche evidenziato un ulteriore uso della pipa, stavolta un salvavita. A quanto pare, questi documenti medici parlano di pipe utilizzate come cateteri, o come cannucce per chi non era in grado di mangiare cibo solido. Addirittura, nei documenti ci sono casi di tracheotomia d’urgenza avvenuti proprio tramite l’uso della pipa.
Erasmus Darwin, nonno di Charles Darwin, nel 1796 consigliò di utilizzare la pipa d’argilla per rimuovere un parassita che aveva infettato un paziente, nel caso specifico si trattava di un verme d’India che vive in alcune zone dell’Africa.
Insomma, quello che può diventare un’arma, del resto può anche diventare una “medicina”.
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