Quanto paga lo Stato e quanto paga il cittadino se va in carcere. I costi dei detenuti

Ci sono molte domande riguardo al carcere in Italia e molte di esse riguardano l’economia: il carcere si paga? Quanto spende lo Stato per i detenuti?

Tra le numerose domande che i cittadini italiani si fanno riguardo allo Stato ce ne sono diverse che riguardano l’aspetto economico e, in particolare, i costi di gestione di diversi servizi e diverse istituzioni che sono presenti sul territorio italiano. All’interno di queste macrocategorie rientra chiaramente anche il carcere che ha dei costi di gestione per lo Stato italiano e molte persone si chiedono spesso a quanto ammontano queste spese nel dettaglio.

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Quanto costa allo Stato tenere i detenuti in carcere? (GiustiziaBrescia.it)

Prima di capire quanto effettivamente lo Stato paga per tenere i detenuti in carcere bisogna prima capire per cosa vengono spesi questi soldi: sono diverse le spese che lo Stato deve affrontare per la gestione degli istituti penitenziari e possono essere racchiuse in cinque categorie diverse, ovvero acquisizione di beni e servizi, informatica di servizio, spese per il personale, manutenzione degli ambienti e infine investimento su edilizia penitenziaria e mezzi di trasporto.

Spese per il carcere: quanto paga lo Stato e quanto pagano i cittadini

Per calcolare quanto spende lo Stato per tenere aperti gli istituti penitenziari di tutto il Paese bisogna sapere che nel nostro Paese sono detenuti circa 60 mila detenuti in tutti i carceri italiani: in base alle categorie che sono state dette in precedenza si è arrivato alla conclusione che lo Stato italiano investe circa 137€ al giorno per ogni carcerato che moltiplicato per i 60 mila che abbiamo citato in precedenza dà come risultato circa 8 milioni di euro al giorno. In un intero anno di detenzione lo Stato italiano spende circa 3 miliardi di euro.

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Anche i cittadini devono pagare per stare in carcere (GiustiziaBrescia.it)

Sono numeri davvero esorbitanti, ma in ogni caso lo Stato italiano ha comunque un modo per rientrare nelle spese e far tornare i conti in qualche modo senza andare in bancarotta totale: non tutti sanno infatti che i detenuti all’interno dei carceri non sono esenti da spese e devono in qualche modo rimborsare lo Stato di una parte delle spese che abbiamo citato in precedenza, ovvero quelle per il mantenimento stesso dei detenuti come il consumo di energia elettrica, di acqua, igiene, cibo e bevande.

A quanto corrispondono effettivamente questi costi che, in gergo, vengono chiamati “alimenti e corredo”? Nel 2015 attraverso un decreto ministeriale è stato stipulato che i detenuti devono pagare una quota di mantenimento pari a 3,62€ al giorno che, a sua volta, si divide in 89 centesimi per il corredo, 27 centesimi per la colazione, 1 euro e 09 per il pranzo e infine 1 euro e 37 centesimi per la cena.